Lo spettacolo affronta il tema dell'eterno conflitto dell'individuo, con le varie forme di prigionia, interiori ed esteriori: il potere della società sul singolo, la violenza dell'adulto sul minore, l'abuso sui disadattati, la continua indifferenza che ci avvolge e ci violenta, l'inautenticità che ci rende prigionieri delle maschere che ogni gorno siamo costretti ad indossare. Partendo da chi inchiodato ad una croce, o consumato sul rogo, ha rinunciato alla propria libertà per donarla a gli altri. Proseguendo nelle infinite domande: È la follia una forma di libertà? Si è forse liberi prima di nascere? Quanto ci è concesso essere bambini? quante paure ci incatenano e ci limitano per tutta la vita? Quante lotte in nome della libertà. Non è, forse. L'amore anche prigionia? Ed ancora: Quanto siamo liberi in un mondo che ci rende prigionieri delle maschere che ogni giorno siamo costretti ad indossare? Siamo noi, forse..., l'unica vera occasione di libertà? | | IDEATO COREOGRAFATO E DIRETTO: Enza Curto ATTORE: G.Bianco CONSULENZA MUSICALE: D.Massafra DANZATORI: n°12 |
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