Lacrime
LACRIME, è un “racconto” sul vissuto di donne: bambine, adolescenti, spose, vittime; dove la crescita, lo stupore, la gioia, l’illusione lasciano il posto alla violenza ed al dolore, racconta anche dell’omertà di alcune donne nell’occultare la violenza subita tra le mura domestiche pur di "dimostrare" una falsa serenità che non turbi la quotidianità familiare; ma è sopratutto un inno alla forza del “rinascere” per continuare, ancora con più forza, il proprio cammino.

Il tempo che batte il tempo del non ritorno, il tempo che unisce una nascita e un filo di quotidiana servilità, la donna cresce fuori e muore dentro, la lenta condanna di chi è vittima e carnefice del proprio destino.
LACRIME è una goccia di triste assuefazione al dovere e al voler chiudere il proprio Essere dietro le sbarre di una sottomessa e omertosa ritualità generazionale.
LACRIME è un riflesso di attimi che scorrono sempre uguali a loro stessi ed è riflesso della conoscenza del proprio corpo, dei propri cambiamenti e delle scoperte, riflesso di sogni e di provocazioni che svaniscono sulle lente note di un carillon, custode di segreti e di sospiri illusori.


La paradossale felicità di un giorno, di quel momento tanto atteso è racchiusa in una vestizione forzata, in un bouquet che correda la sposa, in un velo che incanta le verità future, in un sì che sigilla speranze, promesse e inaspettate risposte.
Un viaggio nel tempo, in un tempo che sembra passato, cambiato forse nella forma, nei vestiti, nel gusto, ma che si rivela sempre con la sua meschina verità.
Il luogo del sogno stringe sempre più forte, rinchiude, abbatte, soffoca…
Solo una grande forza può dare sollievo al dolore, lavare le lacrime e lasciare spazio alla vita e alla speranza.


LACRIME, ideato da Enza Curto, “nasce” nella primavera del 2007 come performance interattiva con una installazione all'interno di una mostra collettiva d'arte contemporanea organizzata dal Comune di Lecce sul tema della violenza sulle donne.
Nell'estate dello stesso anno viene presentata, con una nuova versione, nel castello di Mesagne, per una mostra di pittura dedicata all'età della donna, organizzata dalla locale amministrazione comunale.
Nel settembre del 2009 viene rappresentata a Lecce nell'atrio del Palazzo dei Celestini (sede Prefettura), per conto dell’Amministrazione Provinciale, in occasione della Conferenza Internazionale sulla Violenza contro le Donne organizzata dal Ministero delle Pari Opportunità su commissione dalla Presidenza Italiana del G8.
Nell'aprile 2010, nel Castello Carlo V di Lecce, trova una forma narrativa diversa attraversando una mostra-percorso dal titolo "Silent Witness" (testimoni silenziose) allestita, nell’ambito della Rassegna “Itinerario Rosa” organizzata dal Comune di Lecce, per denunciare gli omicidi subiti da donne nell'ambito familiare.
Nell’estate del 2010, si accresce di ulteriori contenuti evolvendo da performance in spettacolo di teatrodanza per tre interpreti (Enza Curto, Claudia Proto, Francesca Stomeo) e viene rappresentato in Rassegne e Festival Nazionali come in OPENDANCE 2010 organizzata da e presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce.
Nel 2011 è rappresentata ad agosto, per conto dell’Amministrazione Comunale e la Regione Puglia, nel Teatro Romano di Lecce nell’ambito della V^ edizione della Rassegna Nazionale di Coreografie d’Autore FIORIdiTESTA ed in settembre presso il Teatro Greco di Roma nell’ambito della XIV^ edizione della Rassegna Nazionale di Danza “CHE DANZA VUOI?”. Rassegna Nazionale di Danza;
Settembre 2013, Trepuzzi (Le), per la campagna di sensibilizzazione dell’ Amministrazione Comunale e del Comitato Pari Opportunità;
Ottobre 2013, Teatro Politeama Greco di Lecce, su incarico dell’Assessorato ai Servizi Sociali e Pari Opportunità della Provincia di Lecce con un matinée per gli studenti degli Istituti Superiori Statali di Pubblica Istruzione della Provincia di Lecce ed una replica serale;
Luglio 2014 ad Oria a cura della locale Amministrazione Comunale.

Video

IDEATO COREOGRAFATO E DIRETTO: Enza Curto
DURATA: 60 min
INTERPRETI: Enza Curto, Claudia Proto, Francesca Stomeo